Le cooperative di comunità sono una risposta efficace e dal basso per la rivitalizzazione delle aree interne, delle zone marginali e i quartieri urbani degradati. Questi modelli mutualistici si basano su principi di solidarietà, partecipazione attiva e sostenibilità, e sono diventati fondamentali per restituire vitalità a territori altrimenti a rischio di abbandono. Non si limitano alla gestione dei servizi, ma sono veri motori di cambiamento che migliorano la qualità della vita e il tessuto sociale. Ecco i principi a cui si ispirano.
La cooperativa di comunità elegge un territorio come area prevalente di intervento, vincolando la sua missione alla rigenerazione di tale area. La cooperativa di comunità dà così un perimetro preciso alla propria missione imprenditoriale e di sviluppo.
La cooperativa di comunità ha come soci persone – fisiche e giuridiche – che fanno riferimento al territorio, vi risiedono, hanno la loro attività economica principale, il loro domicilio permanente.
La cooperativa di comunità è in grado di attivare e rendere protagoniste le diverse energie del territorio anche attraverso la capacità di attivare diversi scambi mutualistici, ovvero di far diventare soci i lavoratori, le imprese, gli utenti, altre organizzazioni.
La cooperativa di comunità è un soggetto spesso multisettoriale, in grado di operare simultaneamente e in maniera integrata, in diversi settori economici di impresa: ad esempio, valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale, attività educative e formative, servizi essenziali alla comunità, commercio al dettaglio, ristorazione etc…
147
cooperative di comunità aderenti a Confcooperative
il 72,1%
delle cooperative di comunità opera nelle Aree Interne
605
gli addetti occupati, 4 su 10 è donna